Biochar – carbonio nel suolo
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Carbonio nel suolo
Nel suolo il carbonio rappresenta il 50 % della materia organica del suolo o humus che è fondamentale per i terreni sani.
Eppure, la maggior parte delle operazioni agricole moderne si concentrano sulla gestione di azoto, fosforo e potassio (NPK) e ignorano il carbonio (C) e, attualmente, meno due terzi della materia organica originale rimane nei terreni coltivati. In generale, i livelli sostanza organica nel suolo sono scesi dal 5% a meno del 2% sulla maggior parte dei terreni coltivati.
Il terreno è il più grande magazzino di carbonio sulla terra. Tuttavia, dal 50% al 70% dei terreni coltivati a livello mondiale ha perso il proprio stock di carbonio originale quando i terreni sono stati esposti all’aria e il carbonio si è ossidato per diventare CO2.
Biochar: il carbone che aiuta l’ambiente
Normalmente quando bruciamo della biomassa come i residui di potatura, reimmettiamo in atmosfera la quasi totalità del carbonio che le piante hanno immagazzinato durante la loro crescita. Attraverso un processo termochimico chiamato pirolisi, invece, si riesce quasi ad invertire questo meccanismo e il risultato è il biochar, un carbone vegetale che ha la straordinaria capacità di mantenere fino al 90% del carbonio presente originariamente nella pianta. Si tratta del carbonio «recalcitrante», tanto stabile che per decomporsi impiega secoli, persino millenni. Il biochar è un ottimo acceleratore dei processi di umificazione della sostanza organica e, grazie alla struttura alveolare, viene popolato dai microrganismi del terreno facilitandone la proliferazione. Questa caratteristica aumenta la capacità di ritenzione idrica del terreno e ne migliora la struttura fisica.
Nel nostro prodotto il biochar è stato colonizzato con gli EM creando una sinergia importante delle due azioni.
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